sabato 1 giugno 2013

Tante prima volta

Direte voi, sono 5 anni che fai la spola tra Germania e Italia, più volte l'anno, ormai è una tratta che dovresti fare a occhi chiusi. Priva di sorprese.
Ma tutte le parole dette prima del "ma" non contano (cfr Stark, ebbene sì anche Gquadro precipita nell'incubo di una serie lunga e incompleta)...



"Ma" c'è una prima volta per tutto, anche nelle routine più consolidate e quindi eccovi il racconto di questo mio ennesimo viaggio di rientro.

Innanzitutto è stata la prima volta che mi son portato appresso una valigia talmente piena da essere praticamente vuota. Il che la rende ancora più preziosa. Non si porta dentro alcun pentimento o ripensamento. Pensa solo alla meta davanti a sè, alla sua destinazione. Certo, è pesante.

Secondo poi, è stata la prima volta che mi son portato i bagagli in ufficio, non avrei avuto tempo di rientrare a casa, prendere le valige e raggiungere l'aeroporto. Anzi tutto sommato sono uscito fin troppo presto dall'ufficio considerando che i miei colleghi sono rimasti a far straordinari.
In effetti c'era così tanto da fare che per la prima volta non mi stampo la carta d'imbarco prima di andare in aeroporto.

Così ho staccato i router in anticipo e lasciato casa almeno 7 ore prima di lasciare la Germania.
Una volta fuori dall'ufficio il tram mi passa strafottente davanti. Senza neppure pensarci mi incammino verso la metropolitana tirandomi dietro la mia valigia piena-vuota.
La comprai in Polonia è mi segue un po' ovunque da 5 anni a sta parte. Ha le maniglie rotte che si tengono insieme con del nasto isolante nero, quello da elettricista. Un po' difettoso. Non puoi evitare di avere tutte le dita incollate dopo che lasci la maniglia. Anche le rotelle sono un po'... divaricate. La sollevo in alcuni punti del tragitto per non farla passare nel fango. Come aiuterei una persona anziana.
Ah! Ovviamente piove.

Non è la prima volta che raggiungo l'aeroporto in metropolitana, anche se è passato un sacco di tempo dall'ultima volta.
Sapevo che sarei dovuto scendere al terminal sbagliato e poi spostarmi a quello dei decolli Alitalia (BAAAAM...).
Ebbene per la prima volta durante un mio viaggio c'è una demonstration (manifestazione) quindi all'aeroporto c'è un immane dispiegamento di Polizei.
E il mio accesso al terminal è bloccato.
O meglio mi avrebbero fatto passare se avessi mostrato loro la carta d'imbarco. Che però potevo stampare solo dai terminali del terminal 2 (perdonatemi il gioco di parole ma tecnicamente sono quelle corrette).
Allora vengo invitato ad uscire dall'aeroporto e a prendere l'autobus per accedere al terminal 2, che è un po' come dire... andare dall'Italia alla Germania passando per la Polonia, tanto per farvi capire.

Non prendo l'autobus. Nel mio vagare, valigia al seguito, disordinato in quel pulito disordine dell'aeroporto blindato, trovo più facilmente la monorotaia. E finalmente...
Arrivo ai terminali del terminal 2 e scopro che per la prima volta ho scritto male il codice di prenotazione del volo (scoprirò poi di aver invertito le ultime due cifre, me ne ero pure accorto in realtà ma in quel momento non ero proprio lucido...)
Vado comunque allo sportello, spiego la situazione allo steward di guardia che molto bonariamente mi dice di sbrigarmi che sono in ritardo per il mio volo...
Nessun problema! Il volo per solidarietà ritarda anche lui e questa no, non è stata la prima volta.
Tant'è vero che arrivo al gate d'imbarco in anticipo e ho addirittura il tempo di bermi un succo d'arancia sedendo per la prima volta su quelle poltroncine fatte tipo lettino da mare che ti tengono i piedi sollevati.
Le ho sempre trovate occupate ma stavolta mi ci sono potuto sdraiare.
Per poco, perché in effetti il gate ha aperto subito.
Per la prima volta ho viaggiato in Tourist class (non sapevo neppure che esistesse e non ho la benché minima idea di come sia successo), che in pratica significa viaggiare su un aereo più piccolo del solito con 4 posti per fila invece che 6.
Ho ceduto il mio posto (neanche questa è la prima volta) vicino al finestrino ad una signora tedesca che per tutto il volo ha lavorato a maglia, usando tipo 8 ferri a doppia punta contemporaneamente.
Nemmeno Fire Emblem ha potuto distrarmi dal senso di minaccia che sentivo ad ogni vuoto d'aria, e di turbolenze ce ne sono state un po'. Capiamoci, non è che sia stata la prima volta che ho volato con un brutto tempo ma è la prima volta che lo facevo con delle lance in miniatura poggiate vicino a me. Per la cronaca una le è caduta sotto il sedile, segno che la sua skill non era ai massimi livelli.

Inoltre per la prima volta ho fatto il viaggio con un cane! Un meraviglioso pug tutto nero di nome Mops che ha viaggiato in una borsa di pelle in braccio ad una signora di fronte a me. Ho sentito le hostess che ne parlavano ma non l'ho visto né sentito se non dopo l'atterraggio.
Quando siamo rimasti per un quarto d'ora in attesa dell'autobus che ci avrebbe dovuto portare all'aeroporto.
Purtroppo la signora non ha voluto (o non ha capito) che gli facessi una foto, altrimenti l'avrei postata qui (ma non temete, ho fotografato un'altro animale, come non riuscirete a vedere bene).

Finalmente, arriva l'autobus e arrivo al ritiro bagagli. I Fedelissimi, coloro che non riuscirò mai a ringraziare abbastanza per esserci sempre, mi vedono arrivare da oltre le porte scorrevoli della dogana. La prima volta che mi vedono prima di sentirmi. Ci salutiamo a intermittenza col ritmo della porta mentre aspetto la valigia così piena da esser vuota.
La prima volta che aspetto invano.
L'assistenza Alitalia (BAAAM...) mi dice che è rimasta in Germania, arriverà con un volo successivo, alle 23:30, in due comode ore. Vogliono sapere se preferisco aspettare o... aspetto, ci tengo a questa valigia... ah no... il volo successivo di cui sopra è stato cancellato.

"Le faremo sapere".
Mi spiace per le due persone interessate al contenuto della valigia.
Vi farò sapere appena ho delle novità.

Quel puntino in fondo è un grosso topo o piccolo ratto, che andava girando per l'aeroporto di Fiumicino con grande disinvoltura. Secondo me era un topo della metro di Francoforte, in visita.


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